martedì 24 marzo 2009

L’AVVOCATO DELLE CAUSE PERSE


GOOD NIGHT FORUM DEI GIOVANI.

Come scavarsi la fossa prima ancora di nascere? Si guardi al forum dei giovani di Eboli. Per una volta si era concessa una grande opportunità a tutti i ragazzi del territorio: quella di riunirsi in un unico organo, nel quale confrontarsi per formulare proposte ed interagire con gli amministratori. Un’iniziativa lodevole. Ma è bastato poco per ridurre questo splendido luogo di incontro nell’ennesima sacca avvolta dai tentacoli della politica, quella più marcia. E la cosa è tanto peggiore in quanto sono i ragazzi stessi a rendersi protagonisti di una orrenda strumentalizzazione. Fin dall’inizio il forum ha tradito la sua stessa ispirazione, ed i segnali sono chiari. Gli iscritti superano quota 400. Un numero immenso. Una folla di giovani. Ma, alla prima assemblea ufficiale del forum, si presentano circa trenta iscritti. A parte una certa fazione che quel giorno “scioperava” contestando viziosamente cavilli e cavillosità del regolamento, i restanti trecento e passa dove sono finiti? Tutti alle Termopili? A letto con la febbre? Al dopo-dopo scuola? I perbenisti credano pure alle ipotesi date. I cattivi - e gli avvocati delle cause perse (sic) - siano però legittimati a pensare che qualcuno abbia iscritto - o fatto iscrivere – al forum: fratelli, sorelle, cugini, cugini di secondo grado, zietti giovani, compagni dei fratelli, compagni dei cugini e mogli giovani degli zii giovani, al solo scopo di candidarsi per una carica e vincere. Dunque l’80% degli iscritti è solo gente che verrà a votare una volta e poi se ne infischierà completamente delle attività del forum. Sono voti, non ragazzi. Fatta questa osservazione è ancor lecito pensare che qualcuno abbia completamente travisato la dimensione del forum. Sembra che l’abbiano scambiato per una palestra di scontri politici, del tutto identici a quelli che contraddistinguono la politica locale, solo con un’età media dei protagonisti abbassata all’adolescenza.
Per questi motivi il 26 marzo - giorno delle votazioni per il forum dei giovani – chi non si riconosce in questa volgarizzazione politica, voti scheda bianca! Che la politica si faccia nei rispettivi partiti, e che al forum si discuta fra giovani, di giovani, per i giovani!

Giuseppe Avigliano

CENTRO SPORTIVO BILIARDO ZINNA


La bellissima realtà che vogliamo proporre a tutti i lettori di ebolidiva questo mese è il CSB ZINNA, una delle tante meraviglie in dote alla nostra città che, purtroppo, non gode dei pur giusti riconoscimenti che gli si dovrebbero attribuire.
I protagonisti di questo fortunato centro sportivo sono il maestro Tullio Zinna, personaggio noto nell’ambito sportivo e culturale ebolitano per le sue indubbie capacità in varie discipline quali il biliardo, appunto, gli scacchi, il tennis tavolo e la dama, e suo figlio, Giuseppe Zinna, che, almeno nella disciplina del biliardo ha saputo ripercorrere il sentiero tracciato dal genitore affermandosi nel 1998 nel campionato italiano juniores, nel campionato di 3° categoria e nel campionato europeo e riconfermandosi nel 1999 nel campionato juniores.
Sei gli atleti del centro impegnati nel settore professionistico: oltre ai già citati Tullio e Giuseppe Zinna, ci sono: Antonio Miglino, Fabio Ginetti, Matteo Barone e Donato Formicola.
La storia del CSB, manco a dirlo, si basa tutta sulle esperienze del capostipite della famiglia Zinna che, fin da giovane, frequentava le sale biliardo più in voga in quei tempi circondandosi di tanti campioni ed imparando ogni loro segreto.
Gli iscritti al centro, attualmente, si aggirano sulle 60 unità, il fermento per questo bellissimo gioco si presenta, negli ultimi periodi, con due facce diverse; mentre dall’aspetto professionistico l’interesse ha subito qualche calo, si riscontrano netti margini di miglioramenti nella fascia amatoriale…. Il comune denominatore che rende il gioco del biliardo sempre più interessante e avvincente ad Eboli, è la storia che questa disciplina possiede in città, una storia densa di campioni e di vittorie. Tra le tante attività del CSB, di cui è attualmente presidente un altro personaggio positivo della città di Eboli; Fabio Ginetti, figura la recente installazione, nel centro, di un tavolo da POOL, ovvero, di una carambola che ha favorito l’avvicinamento al gioco di tanti giovanissimi potenziali campioni del futuro che, come tanti attuali professionisti del panno verde, potrebbero scoprirsi talenti del biliardo partendo proprio dal gioco all’americana.
Le prossime gare che vedranno impegnati i campioni del CSB Zinna si svolgeranno nel mese di Marzo a Lancusi, dove si svolgeranno i campionati provinciali ed a Teggiano, dove ci saranno gli interregionali. Il Centro Sportivo Biliardo Zinna ha sede in via Bruno Buozzi n° 5.

Cosimo Avigliano

GINO CIAGLIA E LE SUE STORIE


“Hai fatto una giusta osservazione! Mi urla agitata l’impiegata dietro il vetro alonato nella hall dell’ospedale.”

Il numerino stampato sul pezzettino di carta mi dice che tra ventidue persone arriverà il mio turno.
Una delle lavoratrici statali esce dal gabbiotto di compensato più di una volta e grida furibonda a se stessa che non può nemmeno andare in bagno.
La sua collega la segue isterica.
La folla si lamenta, chiacchiera, ripete infinitamente le stesse strofe: “I politici, la burocrazia, Dio, il tempo brutto, non ci sono più le mezze stagioni, fanno bene i kamikaze, questo è il paese delle file, etc.”
Io ho con me un libro, lo porto sempre quando so che perderò del tempo che nessuno mi ridarà indietro. Nelle pause tra un capitolo e l’altro, ascolto la folla, copio le cose più divertenti, penso e osservo.
Gente che entra ed esce, facce tristi e sorrisi forzati; protezione civile, e croce azzurra e verde e gialla; degenti che fumano; barellieri che corrono da un reparto all’altro. I miei occhi cadono anche sul un cartello ‘Richiesta cartelle cliniche, vedo che non ci si ferma mai nessuno. All’interno del gabbiotto c’è una NOSTRA dipendente che legge, telefona, ospita gente, ride e parla parla parla.
Penso « Mah» e penso anche che sono due ore che sto seduto e ho perso mezza giornata per farmi timbrare un foglio e prenotare una visita che farò tra due mesi se Marte si troverà in Giove e avrò tutti i pianeti allineati.
Ecco!
Settantadue!
Sono io!
Porgo le prescrizioni mediche alla signora, e mentre digita numeri e lettere alla tastiera del computer e guarda il monitor, le dico secco “Come mai voi tre lavorate così tanto e quell’altra legge ‘I misteri di Tutankamon?’
“Hai fatto una giusta osservazione!” mi dice alzando per la prima volta gli occhi. “Bravo! Andatevi a lamentare con il direttore” mi da distrattamente del Voi maestatis, mi compenetra con la massa.
“Io credo che dovreste farlo Voi, io ho solo notato che mentre Voi non avete tempo di andare in bagno o prendere un caffè, lì, dietro la protezione di un cartello ‘Richiesta cartelle cliniche, la Vostra collega non lavora”
“Bravo bravo! V’hanna fa’ santo!
“Ma qua santo, è semplice, basta che si occupi delle cartelle cliniche all’occorrenza, si fa prima e lavorate meno”.
“E andateglielo a dire a chi se deve dire! SETTANTATRÈ!”
Tutti in coro: se n’è andato!

Gino Ciaglia

FINALMENTE…… ASSOCIAZIONE EBOLIDIVA!!!



A volte dei pazzi si ha una idea distorta e univoca, si tende ad inglobare gli autori di comportamenti non uniformi a quelli abitudinari in un unico nucleo e dare di loro una definizione dispregiativa utile ad emarginarli dal resto della società!
Insomma, chiunque abbia delle idee “diverse” dall’ordinario, può considerarsi pazzo….
Ebolidiva nasce da un malessere da parte di alcuni cittadini di Eboli di fronte al continuo declino della società nella quale vivono. La breve storia di questa neonata associazione, costituita il 25 Febbraio di questo 2009, è basata sull’esigenza, da parte della città di Eboli, di rinascere dalle ceneri di alcuni anni di tormento culturale, sociale e politico.
La convinzione dei soci fondatori è che bisogna ripartire dal basso per portare la città ai suoi antichi albori, ripartire dalla storia, dalla tradizione e dalla passione che hanno sempre contraddistinto Eboli ed ebolitani, valori trascurati per superficialità e perdita di una identità un tempo molto forte, della quale, purtroppo, sembra essersi smarrita la strada.
L’associazione ebolidiva si pone come principale obbiettivo l’impegno per Eboli sotto ogni forma e modo, non a caso nello statuto sono state previste molteplici principi, una scelta esplicita, questa, per garantire a tutti i cittadini di sentirsi rappresentati e di essere coinvolti in pieno nelle attività dell’associazione.
Tra le prime azioni dell’associazione, figura la proposta di ergersi a piattaforma di connessione per tutti gli ebolitani che risiedono in zone poco tutelate dagli organi competenti. Una specie di grande comitato composto da tanti nuclei ripartiti nelle varie frazioni che si riconoscono sotto un unico soggetto giuridico, una apertura totale ai cittadini delusi o abbandonati, un sistema pratico per ricondurre le distanze tra istituzioni e società a misure molto più ragionevoli di quelle attuali.
Ovviamente, ebolidiva è molto di più, oltre ad essere un piccolissimo mezzo di informazione locale, grazie all’ospitalità del giornale di Eboli, l’associazione sta sviluppando molte idee per l’organizzazione di convegni, incontri dibattito, manifestazioni e tanto altro.
La prima “operazione” compiuta sul territorio, ha riguardato il quartiere Pescara, zona tristemente nota a tutti gli ebolitani per varie vicissitudini, ebolidiva ha prima raccolto l’appello disperato di tanti residenti stanchi di essere trascurati dalle istituzioni e di “NON” essere rappresentati dal comitato di quartiere, in base a questo malessere, l’associazione ha organizzato una raccolta di firme inviando al sindaco ed all’assessorato di competenza una richiesta di chiarimenti allegandoci le suddette firme.
Insomma, di lavoro, per gli ebolitani, ce ne tanto, un lavoro legato alla riscoperta di quella identità persa, un lavoro legato alla riscoperta di una passione per la propria città che non può essere certo smarrita del tutto…. Ebolidiva è nata ed aspetta tutti gli ebolitani interessati a lavorare per Eboli, non è facile risorgere…. ma si può e si deve ritrovare la nostra dignità!!
Associazione Ebolidiva sede sociale in via Largo E. Sereni 2 per info rivolgersi al presidente Cosimo Avigliano al numero 3490823912

Anna Petrillo

STORIE

Brevi cenni di memoria estrapolati dal libro “Frammenti di vita”
dell’autore Cosimo Avigliano Senior nato ad Eboli il 14 Gennaio 1931
“FOR O BURGO”

Via Borgo ha inizio dal bivio di corso Umberto I ed è lunga più di 150 metri.
All’inizio di questa strada, fino a pochi anni fa, c’era la Farmacia Tucci, di fronte, una panetteria di Brillante “ a gratta”, dove, oltre al pane, la pasta ed il riso, vi si vendeva anche il latte fresco sia di mattina che di sera.
C’erano, poi, alcune botteghe di frutta con un personaggio detto “ u nucellino” per via del suo carretto trainato da un “ciuccio sardagnuolo” sul quale vendeva le noccioline e svariate qualità di frutta tra cui le ciliegie che divideva a mazzetti da cinque e rivendeva ad un soldo.
Altri personaggi del quartiere erano il barbiere Corsano, poi un noto sarto, una cantina dove, oltre a bere, si poteva anche mangiare, in quel punto, si trovava il ponte che sovrastava il vallone Tufara.
Il nome “for o burg” era dovuto al fatto che sul finire del ponte si trovavano due termini, sulla sinistra la fontana comunale e sul vallone c’era una fabbrica del ghiaccio capace di produrre 24 quintali al giorno di ghiaccio.
Ancora, c’era un grande frantoio che aveva 4 presse di cui una molto grande…. Una taverna per il ricovero ed il ristoro dei cavalli che venivano adoperati per le carrozzelle di cui Eboli era invasa.
Di fronte alla taverna, c’era un orto detto “della Ciccarone”, in seguito fu formato il Rione con le palazzine popolari ed alcune Americane per le vedove di guerra. Mi ricordo di un piccolo “ogliaro” dei Panico, a “casera”, che produceva anche formaggio. Questo ogliaro aveva una sola pressa a pompa tirata da un cavallo…. In zona c’era la rimessa di Don Ciccio Merola che, oltre ai cavalli, aveva anche l’appalto con il comune per il trasporto funebre. Poi c’era “ A maccarunera”, cioè, il pastificio dei Morroni, poi c’erano altri ogliari e, alla fine di Via Borgo, una cantinetta detta di Malia Albano.

Cosimo Avigliano senior