giovedì 21 agosto 2008

PRESENTAZIONE

Eboli diva


Mi fermai su uno dei suoi timidi rilievi rapito dalla bellezza e dalla vastità di quel corpo cosi’ vivace e pallido, la guardavo lasciando liberi i pensieri, concedendo alla passione tutto il tempo possibile per esplodere nell’ennesimo sentimento di appartenenza…… mentre intorno sorridevano gli alberi, i fiori, quel mantello di erba profumata… mentre il cielo si abbassava fino al limite per comprendere il mio stupore.

Eboli, la mia piccola grande diva, dolce come il suono delicato dello scorrere dell’acqua del fiume che le accarezza i lunghi capelli, salata come le onde dell’immenso mare che imperterrito le bagna i piedi…..

Eboli, madre antica di arte e sacrificio, terra fertile per poeti e maledetti, caldo rifugio per sognatori stanchi, amica incolpevole di sentimenti ostili.

Eboli, con le sue chiari voglie di scrivere la storia, timida, ma forte, povera, ma bella!

Mi brillarono ancora una volta gli occhi ad ammirarla nel suo splendore, mi riscoprii innamorato più che mai di quel lembo di terra dove ogni mio piacere o dispiacere ebbe avuto vita, pensai al mio caro padre che tanto aveva dato alla sua diva e che mai aveva chiesto in cambio nulla, pensai che sarebbe stato giusto, per lui, vedersi riconoscere almeno le capacita’ professionali, trovare scritto su un semplice pezzo di carta che Giuseppe a. possedeva delle spiccati doti di meccanico saldatore.

Alla fine dei suoi giorni, il sig. Giuseppe, nato ad Eboli, trovo’, come unica grandissima soddisfazione, di essere sepolto ad Eboli, null’altro chiese, null’altro ebbe!

Come lui, tanti altri ignoti personaggi hanno fatto e fanno la storia della nostra diva, semplici cittadini capaci di enormi qualità, ignoti perché ignorati, schiacciati dall’esigenza di dare spazio sempre e solo a chi umile non e’, dalla cattiva abitudine di essere superficiali, di sminuire il valore della semplicità per non permettergli di superare gli interessi della complessità.

Ed e’ cosi’ che pensai di raccontarla, di descrivere le sue forme, i suoi umori, la gioia, il dolore…..ogni piccolo particolare che la potesse rappresentare, avvertii l’esigenza di scrivere di lei, dei suoi figli, delle sue figlie, di dare la possibilità a chi sente dentro l’anima tutto quell’amore che sento io di esprimersi per lei, la nostra tanto cara Eboli diva.

Questa terra ci appartiene come noi apparteniamo a lei, la sua storia e’ la nostra, il suo passato e’ il nostro orgoglio, la sua dignità, le doti umane, artistiche e professionali di ogni ebolitano non possono far altro che regalarci la speranza di vederla sempre più bella e viva, di sentirla sorridere mentre, distesa sulla piana del dolce fiume ed accarezzata dal mare, ci osserva.


Cosimo Avigliano

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