mercoledì 8 dicembre 2010

OPERE DELLA CARITA’ ( BANCO ALIMENTARE)





Esistono, ad Eboli e non solo ad Eboli, delle attività di solidarietà umana che rispettano in pieno il principio del sostegno essenziale a persone in condizioni di bisogno e che coinvolgono nell’azione specifica decine e decine di volontari privi di alcun interesse!
Nella miriade di associazione che affollano il terzo settore cittadino, i soggetti che si distinguono in queste pratiche di sostegno diretto ad un numero preciso di famiglie sono ancora una volta quei Frati che, dalla loro storica dimora, il convento San Pietro Alli Marmi, sembrano osservare le vicissitudini cittadine in “Religioso” silenzio, intervenendo con mestiere e praticità nelle attività socio\assistenziale rivolte alle persone e realizzando con semplicità e rispetto quello che sembra un opera di sostegno che tanti soggetti, ben più “rumorosi” e ben più “assetati di fondi”, non riescono ad onorare!
Una presenza educata e costruttiva che ha prodotto sempre un immenso rispetto ed una simpatia visibile tra gli ebolitani, non a caso, sono tanti i volontari che decidono di varcare il portoncino del convento per essere utili nell’esercizio della carità umana, intesa come forma di sostegno temporaneo a persone che vivono momenti difficili, troppi “benpensanti” fanno a gara per distruggere questo importantissimo concetto di fratellanza convertendo la sostanza, che non è altro che il principio di essere presenti nelle difficoltà altrui per spirito di altruismo, con una ben più volgare ed antipatica forma di “assistenzialismo” che ha invaso il campo del terzo settore per motivi evidenti di pretesto per non “sporcarsi le mani”!
Gli amici Frati, loro, non hanno mai smesso di “amare” il loro prossimo e, dunque, non si sono mai posti il problema di analizzare fino allo spasimo le conseguenze del loro impegno sociale, tutt’altro, sempre in silenzio e senza “arruffianarsi” nessuno, politici in testa, hanno continuato nelle loro opere di bene, dimostrando, ovunque ve ne fosse bisogno, che lo spirito di solidarietà non ha bisogno di ragionamenti ulteriori rispetto a quelli compiuti con il cuore!
Tra le attività più costruttive ed encomiabili realizzate dai Frati, spicca “ L’Opera della carità”, ovvero, quello che una volta, prima di frazionarsi, era il “Banco alimentare”.
Questa attività è gestita da anni proprio dai frati nel Convento di Eboli, per rendere meglio l’idea dell’importanza che essa ricopre, bisogna rendere noto i “numeri” e fare una giusta introspezione.
Tanto per cominciare, ci piace rendere noto il numero delle famiglie e la quantità di merce destinata a loro; 68 nuclei famigliari, per ben due volte al mese, si dividono, in media, ben 20 quintali di merce, un notevole e massiccio impegno che richiede tanto lavoro e tanta passione. Infatti, importantissimo è anche sottolineare le unità di volontari che occorrono per realizzare una attività tanto impegnativa; partendo dal mezzo utile al trasporto, mezzo “Donato” da una ditta di Eboli con annesso autista, si incontrano decine e decine di figure in questa attività…. I volontari che accompagnano Fra Gianfranco nei viaggi di carico e scarico nei depositi di Caserta arrivano quasi sempre alle 5\6 unità, hanno il compito di caricare e scaricare, appunto, e lo fanno con una forza incredibile ed una passione indescrivibile. L’aspetto migliore di tutto questo, è che quasi sempre i frati cercano di coinvolgere ragazzi provenienti da realtà difficili e da ambienti dove il bisogno è sempre alle porte, infatti, oltre al pranzo ed ad altre piccole forme di “ristoro”, ai ragazzi viene confezionato un pacco di alimenti che questi, senza alcun fraintendimento, portano nelle loro case come ricompensa per il lavoro svolto….. un esempio di come si possa educare una persona a meritarsi una ricompensa! La seconda fase dell’attività in questione è di natura logistica, bisogna, infatti, selezionare la merce e dividerla per le famiglie interessate! Questa fase vede l’entrata in scena di altri volontari, di solito donne ed anziani, definiti terziari francescani, che frequentano il convento con l’intento di rendersi utili, a loro è affidato il difficile compito di ripartire equamente la merce e di realizzare il pacco alimentare che dovrà essere consegnato alle famiglie, anche in questa operazione sono coinvolti 5\6 volontari, i quali, questa volta, non ricevono in cambio niente altro che la certezza di aver fatto del bene! Stesso discorso vale per gli altri volontari impegnati nella terza fase, quella della consegna, ragazze e signore si prestano ad accogliere i fratelli e le sorelle in difficoltà mettendo a loro disposizione tutto l’amore che possono e cercando in ogni modo di limitare al massimo le difficoltà morali di chi vive situazioni di disagio ed è costretto ad accettare certi aiuti!
Insomma, un'altra meravigliosa realtà del territorio ebolitano che andrebbe sottolineata con più forza e contrapposta alle tante negatività che assillano ogni giorno i cittadini di Eboli….
Come nostro principio di base, cerchiamo di dare visibilità massima soprattutto a questa tipologia di interventi, lo facciamo perché certi che quei 15\20 volontari e quei tanti Frati che stimolano le loro anime nelle opere di beneficienza e che si impegnano al loro pari nel lavoro che tale attività richiede, abbiano il diritto di essere ringraziati e di non sentirsi mai soli in queste attività, lo facciamo perché crediamo fermamente che l’importanza di uomini e donne capaci di tutto questo possa essere molto più trainante di altre cose rese più visibili, ma che producono molto di meno…
Eboli non può che ringraziare i Frati di tutto questo, abbiamo lasciato per ultima curiosità, la “Retta” annuale che il convento paga per il ritiro della merce dell’Opera della carità…. Una somma non proprio eclatante, sicuramente una sciocchezza di fronte alla quantità della merce ritirata, ma che dimostra, ancora una volta, l’umiltà di questi nostri fratelli religiosi che, pur non ottenendo nulla dalle istituzioni, pur non chiedendo alcun tipo di fondo, si prodigano per gli altri mettendo anche “mano alla tasca”…. Un esempio di altruismo che tanti di noi dovrebbero imparare!

Cosimo Avigliano

GINO CIAGLIA E LE SUE STORIE! - novembre 2010





E se batman…

Salerno- Reggio Calabria

Immaginatevi la scena.
Traffico allucinante: macchine, camion, furgoni, autobus stanno così azzeccati uno all’atro che non si vede nemmeno l’asfalto. Che se uno si sente male non può manco scendere dalla macchina, perché non c’è spazio per aprire la portiera.
In mezzo a tutto ‘sto casino, c’è la Batmobile.
Batman è dentro, il gomito poggiato sul finestrino aperto e il mento rassegnato sul palmo della mano. Fuma.
Ma dove sta andando il nostro Batman?

Per me, il nostro supereroe ha il propulsore rotto e si sta dirigendo dal meccanico. E beh, sì, per una volta il nostro caro maggiordomo Alfred non è riuscito ad aggiustare la Batmobile.

E per Voi cari lettori, dove sta andando il nostro Batman e come se la caverà? Uscirà dal traffico?
Continuate a scrivere la storia ed inviatela al “Giornale di Eboli” , oppure ad una delle mie mail - gino.ciaglia@ipletorici.org - gino_ciaglia@hotmail.com

Vi abbraccio!!!

Un saluto particolare al mio caro lettore del Piemonte.



Gino Ciaglia

L’AVVOCATO DELLE CAUSE PERSE! - novembre 2010




PARALISI FORZATA

Apriamo questo articolo con una premessa: vorremmo raccontarvi altro, ma lo stallo imbarazzante delle istituzioni nei nostri confronti, in materia di locali per la creazione, finalmente, di una sede operativa nel Rione Pescara, non ce lo permette!
Ebbene si, sembra davvero una storia senza fine, questa della costante negazione di un luogo fisico dove poter mettere in atto tutte le nostre piccole attività, una brutta storia, intendiamoci, perché continua a far diminuire un impatto sociale nella zona più “disagiata” della città che era stato costruito con fatica e con tanti sacrifici sia temporali che economici!
Gli amministratori non possono e non vogliono capire cosa vuol dire perdere un punto di riferimento per una famiglia in difficoltà in una zona del genere, non possono conoscere gli effetti distruttivi che si ripercuotono su di un minore difficile, cresciuto in un ambiente difficile quando perde anche l’ultima delle voci amiche….loro devono amministrare, non possono e non vogliono comprendere determinati equilibri!
Intanto, chissà per quale orrendo male compiuto dai responsabili di ebolidiva, si continua a negare ad un quartiere l’opportunità di avere a disposizione un soggetto impegnato nelle tematiche sociali, intanto, chissà per quale imperdonabile torto compiuto a danno di chissà quale intoccabile personaggio politico, si continua a negare il diritto di svolgere quelle semplici attività di sostegno alle persone per le quali ebolidiva ha tanto lottato….
Abbiamo più volte offerto la possibilità di relazionare le nostre ragioni per poter comprendere meglio il perché di tale richiesta, ricordiamo che trattasi di uno spazio, anche se piccolo, in una zona dove tutti i locali sono stati messi in vendita dal comune e dove non è possibile nemmeno pagare un affitto, ricordiamo che più volte ebolidiva ha rifiutato destinazioni in altre zone della città perché convinti che se una sede deve essere occupata per il semplice gusto di possederla, meglio starsene a casa propria…..ebolidiva ha chiesto solo di poter avviare un piccolo osservatorio sulle difficoltà di famiglie e minori del Rione Pescara, un piccolo osservatorio senza alcuna pretesa che avrebbe e farebbe leva sull’importante rapporto umano costruito dai responsabili in questi anni con i residenti, minori in testa…. Un osservatorio che nel suo piccolo darebbe un serio contributo agli uffici dei servizi sociali, proponendosi come filtro tra servizi e fruitori, abbiamo chiesto l’opportunità di aumentare il monitoraggio in un quartiere troppo spesso dimenticato….. ma, nonostante tutti gli sforzi, nonostante la disponibilità a relazionare le nostre motivazioni, nonostante le tante difficoltà sociali della zona, nonostante Eboli abbia dimostrato di avere un estremo bisogno di impegno sociale….. continuano a negarci l’assegnazione di un piccolo locale nel Rione Pescara!
In questo articolo vorremmo chiedere alle istituzioni il perché di questo accanimento…. Vorremmo almeno conoscere i motivi di questa crociata contro una associazione che non ha mai chiesto nulla e che si ripropone di essere null’altro che un soggetto utile alla società…. Ci piacerebbe sapere il perché si continua a voltare la faccia alle nostre richieste, come mai, in materia di assegnazioni, si è sempre avuto “mano larga” e nei confronti di ebolidiva, invece, non si riconosce nemmeno la validità della proposta!
Tutto ciò non fa altro che sminuire il nostro valore, tutto ciò fa perdere forza ad ogni entusiasmo, offende la passione, infanga l’impegno di anni ed anni di puro volontariato….
Ma, soprattutto, tutto ciò penalizza ancora di più tutte quelle persone che da soggetti come ebolidiva, potrebbe attingere sostegno ed amore, minori difficili in testa….. una penalizzazione che non può che ripercuotersi sulla città in modo violento, perché un minore seguito da una associazione, lo dicono le statistiche, non noi, ha un impatto negativo sul territorio molto meno cruento, un minore al quale si da l’opportunità di trovare una voce amica sotto casa, non si sfogherà negativamente per l’assenza dei valori affettivi in famiglia…. Una famiglia con serie difficoltà, lo dicono sempre le statistiche, non noi, non si sentirà abbandonata nei momenti peggiori…perché avrà l’opportunità di rivolgersi a degli amici che, nel limite delle proprie possibilità, cercheranno in ogni modo di alleviare quel sentimento di disagio con tutte le loro forze!
Insomma, vorremmo chiedere alle nostre istituzione quale idea hanno loro di politiche sociali…… la nostra è da sempre quella di offrire il nostro supporto ai meno abbienti ed alle persone disagiate… questo senza chiedere mai un contributo, senza chiedere mai accesso a progetti che non ci competono, senza mai mettere in primo piano l’esigenza di eventuali operatori di trovare una sistemazione per il loro stato di inoccupati….. sempre e solo chiedendo di poter lavorare nella zona più difficile della città in una luogo fisico che ci permetterebbe di sviluppare e rendere costruttive le nostre idee…. Abbiamo chiesto troppo alle loro capacità di analisi???? Questo ci dispiace tanto, ma ci dispiace ancora di più di non poter essere utili a chi ne ha bisogno…per colpa di chi continua a sottovalutarci! Grazie amministratori, ma non è così che si aiuta una città a crescere!

Cosimo Avigliano

RINASCITA CULTURALE EBOLITANA - novembre 2010





L’avvento nel mondo associazionistico ebolitano dell’associazione Rinascita Culturale Ebolitana coincide con una pubblicazione di un libro di grande spessore: “ Guida del centro antico di Eboli” edita nell’agosto del 2007. Nello stesso anno, grazie alla passione ed all’amore per la nostra città espresso in modo naturale e costante dai responsabili, “Rinascita culturale ebolitana” si affaccia anche nel mondo virtuale con un sito specifico creato per mettere a disposizione degli ebolitani un contenitore di immagini, testi e notizie, interamente dedicato ad Eboli, www.rceeboli.it , tra i contenuti più importanti, un album di foto storiche denominato “ Compagno di scuola “.
Dopo appena un anno dall’avvio di questo percorso, nel 2008, viene pubblicato il primo calendario “Eboli ieri e oggi” una collezione dei luoghi della Eboli remota e contemporanea, una introspezione importante per tanti ebolitani appassionati dalla bellezza della loro città e dal fascino degli scatti storici realizzati nel tempo nei luoghi più caratteristici di Eboli, un lavoro notevole seguito, nel 2009, dal secondo calendario su Eboli
“ Tesori nascosti ” alla riscoperta di affreschi di chiese e chiesette quasi sconosciute.
Il 2009 è anche l’anno della creazione dell’account di “Rinascita Culturale Ebolitana” sul social network Facebook, un particolare che potrebbe assumere poco valore agli occhi di coloro che non riescono ad ammettere l’importanza e la validità di questo aspetto comunicativo globale, ma che, invece, considerato il flusso di contatti e la vastità delle eventuali visioni, ricopre un fondamentale aspetto promozionale per la città di Eboli e per le iniziative dell’associazione! Testimonianza diretta del valore di face book sono i numerosi contatti avviati fin dalle prime settimane della creazione dell’account!
Ma il 2009, precisamente il 4 aprile, è soprattutto l’anno in cui, dopo la bonifica e la messa in sicurezza dell’area, avviene la consegna alla città di Eboli del Complesso archeologico “ Le Fornaci” che costituisce, da allora, un momento di incontro costante con gli ebolitani che ogni sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.00 hanno la possibilità di visitare il complesso e di rendersi conto delle caratteristiche storiche e culturali della loro meravigliosa città!
Nel 2010 viene pubblicato il consueto calendario su Eboli “ Eboli tra storia e leggenda ” una raccolta di stampe, disegni e dipinti d’epoca naturalmente su Eboli.
L’impegno attuale dell’Associazione “rinascita culturale ebolitana” è la promozione delle visite guidate al complesso archeologico “Le fornaci”; un impegno non facile da onorare fino in fondo per via della mancanza di fondi destinati a tali attività, tra le prerogative dell’associazione, però, vi è la dignità di saper ovviare a tale mancanza con momenti di autofinanziamento tipo la vendita di souvenir artigianali di Eboli e la pubblicazione di un altro libro su Eboli, naturalmente ricco di testimonianze fotografiche, utili anche a finanziare l’aggiornamento del sito internet in una nuova veste grafica.
Tra le tante attività culturali intraprese dall’associazione, si evidenziano, per coinvolgimento della cittadinanza e capacità organizzative, le recenti manifestazioni di promozione del territorio e delle usanze storiche ebolitane. In collaborazione con l’Associazione“ Il Pane e le Rose”, “Rinascita culturale ebolitana” ha materializzato due importanti serate di aggregazione cittadina; la prima è stata la “ Prima festa del farro”, tenutasi in piena estate presso il complesso archeologico “ Le fornaci” e la seconda, nella stessa location, è stata la “ festa delle erbe aromatiche”!
In entrambe i casi la risposta degli ebolitani è stata davvero notevole e ciò ha confermato il valore e l’importanza degli sforzi di tutti i rappresentanti dell’Associazione “rinascita culturale ebolitana”!

Cosimo Avigliano

1° FESTA DELLE ERBE AROMATICHE - ottobre 2010




Dopo il successo della prima "sagra del farro" e le numerose richieste di ritornare con un nuovo evento, si è riproposta la collaborazione tra le associazioni "Il pane e le rose" e "Rinascita ebolitana" con una nuova proposta.
Patrocinata dal comune di Eboli, la formula dell'evento è stata la stessa della volta precedente nella !à sagra del Farro. L'obiettivo quello di promuovere e rendere ai cittadini un luogo proprio della cultura ebolitana" LE FORNACI ROMANE", rivalutando al tempo stesso sapori andati persi negli anni.
Il menù particolare, caratterizzato dai profumi della nostra terra, aromi ed erbe tipiche delle colline e delle coste campane, ha dimostrato il carattere “popolare” e lo spirito “tradizionale” dell’evento.
Ad animare ed allietare la serata, come già accaduto nella sagra precedente, "LA PARANZA DELLA MADONNA DELLE GALLINE" . Inoltre per l'occasione, sono stati chiamati ad invadere le strade di Eboli ed il giardino del complesso archeologico, con danze e percussioni, , "I BRIGANTI DEGLI ALBURNI".
Queste occasioni di aggregazione tra cittadini e di salvaguardia delle tradizioni locali, non possono che raccogliere consensi e simpatia, gli sforzi prodotti dalle associazioni “Il pane e le rose” e “ Rinascita ebolitana vanno nella direzione giusta per riportare in voga, ad Eboli, le tradizioni e le antiche abitudini della nostra terra in materia di gusti, sapori e di semplice allegria aggregativa!

Cosimo Avigliano

GINO CIAGLIA E LE SUE STORIE - ottobre 2010




Io ODIO le mozzarelle!

Già in tempi non sospetti non ne consumavo per il loro alto contenuto di calcio, “Preferisco altri sport”, figurarsi adesso che devo scegliere anche il colore « Rosa » o « Blu »

Ho aperto una confezione di due mozzarelle contenute nella stessa busta, quindi nello stesso liquido. Ne ho mangiata una dopo un quarto d’ora dall’apertura e l’altra l’ho messa subito in frigo su un piattino e avvolta nel cellophane.
Il giorno dopo apro il frigo e mi trovo la mozzarella immersa in un liquido azzurro intenso. Tenendo la mozzarella in frigo altri tre giorni, l’azzurro è diventato blu intenso. Una cosa particolare che mi è successa è che dopo quel periodo, ho cominciato ad avere una brutta infiammazione tra il labbro e le gengive, e ancora ad oggi non mi è passata.

La causa è il batterio pseudomonas, ma si cerca anche la salmonella.
Prodotte con scarsa attenzione per l'igiene e molto spesso spacciate per italiane, pur essendo lavorate in Germania.
Le mozzarelle blu rappresentano l'ennesimo esempio di truffa alimentare fatta ai danni dei consumatori.
I formaggi freschi forse sono stati contaminati da più di un batterio patogeno. Lo pseudomonas fluorescens, quello cioè che causa la colorazione azzurrastra è il meno pericoloso, ma non è l'unico.
Secondo le analisi di laboratorio eseguite in tutta Italia potrebbero esserci anche altri batteri ben più tossici nelle mozzarelle italo-tedesche, come ad esempio la Salmonella, che tutti gli Istituti zooprofilattici stanno cercando nei campioni sequestrati.

I discount coinvolti
Le mozzarelle sotto accusa erano vendute nelle più note catene di distribuzione low cost attive in Italia: nei discount Lidl, Eurospin e MDdiscount.
I 6 marchi da evitare
Land, Malga Paradiso, Lovilio, le Fattorie Torresina, Mozzarella Ld e Monteverdi: sono i 6 marchi identificati finora tra quelli contaminati, ma l'elenco potrebbe allungarsi.
A comunicarli è stato lo stesso ministro della Salute Ferruccio Fazio con l'indicazione data a i consumatori di non acquistarle qualora le aziende produttrici non avessero già provveduto a ritirarle dal mercato.
E il ministro invita i cittadini a verificare l'etichetta di tutte le mozzarelle comprate per evitare il consumo di quelle provenienti dallo stabilimento sotto accusa: il Milchwerk Jager Gmbh & Co.
Fazio ha anche reso noto di essere in attesa dell'esito dell'ispezione decisa dalla Commissione Europea e dell'elenco completo dei prodotti che sono stati inviati dallo stabilimento in Italia.

La domanda è: quanti Puffi vengono assassinati per produrle?

Gino Ciaglia

LA FORZA DEL CUORE! - ottobre 2010



Questo doveva essere solo un breve articolo di richiamo rispetto ad una semplice attività di pura solidarietà svolta dall’associazione Ebolidiva nel pieno rispetto dei suoi principi fondativi e delle sue più esplicite intenzioni…. Questo doveva essere un articolo che raccontava di una associazione che, chiamata in causa da addetti ai lavori, si prestava in modo gratuito e disinteressato, per sollevare delle persone, anche se in modo occasionale, dai loro problemi!
Invece, dopo aver costatato la disponibilità e la passione dimostrata dai due “volontari” interpellati per svolgere il generoso servizio alla società ed aver riflettuto sulla loro giovane età, sulle loro condizioni sociali, sulla cronica inoccupazione causa di un perenne stato di scarsezze economiche e di continue rinunce… dopo aver a lungo riflettuto sulle quotidiane ingiustizie morali subite dai due personaggi in questione, per via dei loro nomi e degli errori commessi da qualche loro omonimo, abbiamo pensato che fosse giusto dare la dovuta risonanza al loro nobile gesto, piuttosto che circoscrivere tutto nella comunicazione dell’intervento svolto!
La questione riguardava una giovane donna, sola, con dei figli a carico, la sua emergenza era costituita dal precipitoso sfratto cui era stata costretta dal comune perché nell’abitazione dove alloggiava, di proprietà del comune, appunto, si dovrà realizzare una struttura di accoglienza.
Evidentemente, l’urgenza dello sfratto aveva messo la ragazza madre in seria difficoltà, le sue condizioni sociali ed economiche non le permettevano di rivolgersi ad una ditta di traslochi per mettere in salvo le sue cose, la pressione dei vigili urbani creava una situazione abbastanza fastidiosa… quindi, grazie all’intervento di una dipendente comunale, amica di Ebolidiva e sensibile a certe tematiche, venivamo interpellati per fornire un importante aiuto alle operazioni di trasloco! Considerato la fretta e gli impegni degli altri componenti dell’associazione, non sarebbe stato facile realizzare l’intervento, ma la fortuna ed il fondamentale rapporto di amicizia tra il responsabile dell’associazione e molti ragazzi e ragazze del Rione Pescara, permetteva di individuare in due giovani, Orlando Petrillo e Gerardo D’amato, la forza necessaria per portare il sostegno della nostra associazione dove era stato richiesto!
Due giovani capaci di comprendere in pieno, senza se e senza ma, l’importanza dell’intervento, capaci di andare anche oltre ciò che gli era stato richiesto, capaci di non scoraggiarsi di fronte all’assenza di tutte le altre “belle” realtà che avevano aderito alla richiesta, ma che non erano mai giunte sul luogo dove occorreva un piccolo gesto di solidarietà!
Eppure, per via dei loro nomi, questi due giovani, ad Eboli, sono costantemente discriminati ed associati ad abitudini e ad atti di illegalità giovanile, nonostante tutti i loro sforzi per tenersi lontano dagli errori, sforzi che a volte non bastano, ma che sono il chiaro segnale di una reazione importante rispetto al disagio in cui la nostra società li ha condannati, abbandonandoli in un quartiere ghetto, dimenticandosi di loro in ogni occasione di sviluppo, privandoli delle opportunità di lavoro…. Nonostante questo, solo ed esclusivamente per i nomi che hanno “l’onore” di portare, questi due giovani, insieme a tanti altri, non hanno e non avranno mai l’opportunità di vedere riconosciuto un gesto di solidarietà che altri vedrebbero glorificato!
Un limite della nostra società, questo, una brutta abitudine sicuramente favorita dagli errori e dai crimini di alcuni, ma che finisce per esprimere una condanna globale di tutti i soggetti che hanno nomi specifici che riconducono, purtroppo, sempre ad una dimensione non consona alle regole del buon vivere ed alle esigenze di legalità e sicurezza!
Orlandino Petrillo e Gerardo D’amato, due ragazzi semplici, umili, due persone normalissime che hanno dimostrato, nel tempo, di possedere una dignità lodevole, una forza interiore non difficile da trovare nell’animo di tanti ragazzi e ragazze residenti in una realtà difficile e deviante come un quartiere abbandonato e penalizzato come il Rione Pescara di Eboli!
Complimenti a loro, dunque, molto più che ad una associazione che ha il solo merito di essergli stato sempre accanto in ogni momento della loro difficile quotidianità, complimenti a questi due giovani rappresentati di un quartiere che, seppur ferito dalle sue tante difficoltà, ha il coraggio e la forza di reagire sempre e comunque!
Cosimo Avigliano