mercoledì 8 dicembre 2010

LA FORZA DEL CUORE! - ottobre 2010



Questo doveva essere solo un breve articolo di richiamo rispetto ad una semplice attività di pura solidarietà svolta dall’associazione Ebolidiva nel pieno rispetto dei suoi principi fondativi e delle sue più esplicite intenzioni…. Questo doveva essere un articolo che raccontava di una associazione che, chiamata in causa da addetti ai lavori, si prestava in modo gratuito e disinteressato, per sollevare delle persone, anche se in modo occasionale, dai loro problemi!
Invece, dopo aver costatato la disponibilità e la passione dimostrata dai due “volontari” interpellati per svolgere il generoso servizio alla società ed aver riflettuto sulla loro giovane età, sulle loro condizioni sociali, sulla cronica inoccupazione causa di un perenne stato di scarsezze economiche e di continue rinunce… dopo aver a lungo riflettuto sulle quotidiane ingiustizie morali subite dai due personaggi in questione, per via dei loro nomi e degli errori commessi da qualche loro omonimo, abbiamo pensato che fosse giusto dare la dovuta risonanza al loro nobile gesto, piuttosto che circoscrivere tutto nella comunicazione dell’intervento svolto!
La questione riguardava una giovane donna, sola, con dei figli a carico, la sua emergenza era costituita dal precipitoso sfratto cui era stata costretta dal comune perché nell’abitazione dove alloggiava, di proprietà del comune, appunto, si dovrà realizzare una struttura di accoglienza.
Evidentemente, l’urgenza dello sfratto aveva messo la ragazza madre in seria difficoltà, le sue condizioni sociali ed economiche non le permettevano di rivolgersi ad una ditta di traslochi per mettere in salvo le sue cose, la pressione dei vigili urbani creava una situazione abbastanza fastidiosa… quindi, grazie all’intervento di una dipendente comunale, amica di Ebolidiva e sensibile a certe tematiche, venivamo interpellati per fornire un importante aiuto alle operazioni di trasloco! Considerato la fretta e gli impegni degli altri componenti dell’associazione, non sarebbe stato facile realizzare l’intervento, ma la fortuna ed il fondamentale rapporto di amicizia tra il responsabile dell’associazione e molti ragazzi e ragazze del Rione Pescara, permetteva di individuare in due giovani, Orlando Petrillo e Gerardo D’amato, la forza necessaria per portare il sostegno della nostra associazione dove era stato richiesto!
Due giovani capaci di comprendere in pieno, senza se e senza ma, l’importanza dell’intervento, capaci di andare anche oltre ciò che gli era stato richiesto, capaci di non scoraggiarsi di fronte all’assenza di tutte le altre “belle” realtà che avevano aderito alla richiesta, ma che non erano mai giunte sul luogo dove occorreva un piccolo gesto di solidarietà!
Eppure, per via dei loro nomi, questi due giovani, ad Eboli, sono costantemente discriminati ed associati ad abitudini e ad atti di illegalità giovanile, nonostante tutti i loro sforzi per tenersi lontano dagli errori, sforzi che a volte non bastano, ma che sono il chiaro segnale di una reazione importante rispetto al disagio in cui la nostra società li ha condannati, abbandonandoli in un quartiere ghetto, dimenticandosi di loro in ogni occasione di sviluppo, privandoli delle opportunità di lavoro…. Nonostante questo, solo ed esclusivamente per i nomi che hanno “l’onore” di portare, questi due giovani, insieme a tanti altri, non hanno e non avranno mai l’opportunità di vedere riconosciuto un gesto di solidarietà che altri vedrebbero glorificato!
Un limite della nostra società, questo, una brutta abitudine sicuramente favorita dagli errori e dai crimini di alcuni, ma che finisce per esprimere una condanna globale di tutti i soggetti che hanno nomi specifici che riconducono, purtroppo, sempre ad una dimensione non consona alle regole del buon vivere ed alle esigenze di legalità e sicurezza!
Orlandino Petrillo e Gerardo D’amato, due ragazzi semplici, umili, due persone normalissime che hanno dimostrato, nel tempo, di possedere una dignità lodevole, una forza interiore non difficile da trovare nell’animo di tanti ragazzi e ragazze residenti in una realtà difficile e deviante come un quartiere abbandonato e penalizzato come il Rione Pescara di Eboli!
Complimenti a loro, dunque, molto più che ad una associazione che ha il solo merito di essergli stato sempre accanto in ogni momento della loro difficile quotidianità, complimenti a questi due giovani rappresentati di un quartiere che, seppur ferito dalle sue tante difficoltà, ha il coraggio e la forza di reagire sempre e comunque!
Cosimo Avigliano

Nessun commento: