mercoledì 8 dicembre 2010

OPERE DELLA CARITA’ ( BANCO ALIMENTARE)





Esistono, ad Eboli e non solo ad Eboli, delle attività di solidarietà umana che rispettano in pieno il principio del sostegno essenziale a persone in condizioni di bisogno e che coinvolgono nell’azione specifica decine e decine di volontari privi di alcun interesse!
Nella miriade di associazione che affollano il terzo settore cittadino, i soggetti che si distinguono in queste pratiche di sostegno diretto ad un numero preciso di famiglie sono ancora una volta quei Frati che, dalla loro storica dimora, il convento San Pietro Alli Marmi, sembrano osservare le vicissitudini cittadine in “Religioso” silenzio, intervenendo con mestiere e praticità nelle attività socio\assistenziale rivolte alle persone e realizzando con semplicità e rispetto quello che sembra un opera di sostegno che tanti soggetti, ben più “rumorosi” e ben più “assetati di fondi”, non riescono ad onorare!
Una presenza educata e costruttiva che ha prodotto sempre un immenso rispetto ed una simpatia visibile tra gli ebolitani, non a caso, sono tanti i volontari che decidono di varcare il portoncino del convento per essere utili nell’esercizio della carità umana, intesa come forma di sostegno temporaneo a persone che vivono momenti difficili, troppi “benpensanti” fanno a gara per distruggere questo importantissimo concetto di fratellanza convertendo la sostanza, che non è altro che il principio di essere presenti nelle difficoltà altrui per spirito di altruismo, con una ben più volgare ed antipatica forma di “assistenzialismo” che ha invaso il campo del terzo settore per motivi evidenti di pretesto per non “sporcarsi le mani”!
Gli amici Frati, loro, non hanno mai smesso di “amare” il loro prossimo e, dunque, non si sono mai posti il problema di analizzare fino allo spasimo le conseguenze del loro impegno sociale, tutt’altro, sempre in silenzio e senza “arruffianarsi” nessuno, politici in testa, hanno continuato nelle loro opere di bene, dimostrando, ovunque ve ne fosse bisogno, che lo spirito di solidarietà non ha bisogno di ragionamenti ulteriori rispetto a quelli compiuti con il cuore!
Tra le attività più costruttive ed encomiabili realizzate dai Frati, spicca “ L’Opera della carità”, ovvero, quello che una volta, prima di frazionarsi, era il “Banco alimentare”.
Questa attività è gestita da anni proprio dai frati nel Convento di Eboli, per rendere meglio l’idea dell’importanza che essa ricopre, bisogna rendere noto i “numeri” e fare una giusta introspezione.
Tanto per cominciare, ci piace rendere noto il numero delle famiglie e la quantità di merce destinata a loro; 68 nuclei famigliari, per ben due volte al mese, si dividono, in media, ben 20 quintali di merce, un notevole e massiccio impegno che richiede tanto lavoro e tanta passione. Infatti, importantissimo è anche sottolineare le unità di volontari che occorrono per realizzare una attività tanto impegnativa; partendo dal mezzo utile al trasporto, mezzo “Donato” da una ditta di Eboli con annesso autista, si incontrano decine e decine di figure in questa attività…. I volontari che accompagnano Fra Gianfranco nei viaggi di carico e scarico nei depositi di Caserta arrivano quasi sempre alle 5\6 unità, hanno il compito di caricare e scaricare, appunto, e lo fanno con una forza incredibile ed una passione indescrivibile. L’aspetto migliore di tutto questo, è che quasi sempre i frati cercano di coinvolgere ragazzi provenienti da realtà difficili e da ambienti dove il bisogno è sempre alle porte, infatti, oltre al pranzo ed ad altre piccole forme di “ristoro”, ai ragazzi viene confezionato un pacco di alimenti che questi, senza alcun fraintendimento, portano nelle loro case come ricompensa per il lavoro svolto….. un esempio di come si possa educare una persona a meritarsi una ricompensa! La seconda fase dell’attività in questione è di natura logistica, bisogna, infatti, selezionare la merce e dividerla per le famiglie interessate! Questa fase vede l’entrata in scena di altri volontari, di solito donne ed anziani, definiti terziari francescani, che frequentano il convento con l’intento di rendersi utili, a loro è affidato il difficile compito di ripartire equamente la merce e di realizzare il pacco alimentare che dovrà essere consegnato alle famiglie, anche in questa operazione sono coinvolti 5\6 volontari, i quali, questa volta, non ricevono in cambio niente altro che la certezza di aver fatto del bene! Stesso discorso vale per gli altri volontari impegnati nella terza fase, quella della consegna, ragazze e signore si prestano ad accogliere i fratelli e le sorelle in difficoltà mettendo a loro disposizione tutto l’amore che possono e cercando in ogni modo di limitare al massimo le difficoltà morali di chi vive situazioni di disagio ed è costretto ad accettare certi aiuti!
Insomma, un'altra meravigliosa realtà del territorio ebolitano che andrebbe sottolineata con più forza e contrapposta alle tante negatività che assillano ogni giorno i cittadini di Eboli….
Come nostro principio di base, cerchiamo di dare visibilità massima soprattutto a questa tipologia di interventi, lo facciamo perché certi che quei 15\20 volontari e quei tanti Frati che stimolano le loro anime nelle opere di beneficienza e che si impegnano al loro pari nel lavoro che tale attività richiede, abbiano il diritto di essere ringraziati e di non sentirsi mai soli in queste attività, lo facciamo perché crediamo fermamente che l’importanza di uomini e donne capaci di tutto questo possa essere molto più trainante di altre cose rese più visibili, ma che producono molto di meno…
Eboli non può che ringraziare i Frati di tutto questo, abbiamo lasciato per ultima curiosità, la “Retta” annuale che il convento paga per il ritiro della merce dell’Opera della carità…. Una somma non proprio eclatante, sicuramente una sciocchezza di fronte alla quantità della merce ritirata, ma che dimostra, ancora una volta, l’umiltà di questi nostri fratelli religiosi che, pur non ottenendo nulla dalle istituzioni, pur non chiedendo alcun tipo di fondo, si prodigano per gli altri mettendo anche “mano alla tasca”…. Un esempio di altruismo che tanti di noi dovrebbero imparare!

Cosimo Avigliano

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