mercoledì 8 dicembre 2010

L’AVVOCATO DELLE CAUSE PERSE! - novembre 2010




PARALISI FORZATA

Apriamo questo articolo con una premessa: vorremmo raccontarvi altro, ma lo stallo imbarazzante delle istituzioni nei nostri confronti, in materia di locali per la creazione, finalmente, di una sede operativa nel Rione Pescara, non ce lo permette!
Ebbene si, sembra davvero una storia senza fine, questa della costante negazione di un luogo fisico dove poter mettere in atto tutte le nostre piccole attività, una brutta storia, intendiamoci, perché continua a far diminuire un impatto sociale nella zona più “disagiata” della città che era stato costruito con fatica e con tanti sacrifici sia temporali che economici!
Gli amministratori non possono e non vogliono capire cosa vuol dire perdere un punto di riferimento per una famiglia in difficoltà in una zona del genere, non possono conoscere gli effetti distruttivi che si ripercuotono su di un minore difficile, cresciuto in un ambiente difficile quando perde anche l’ultima delle voci amiche….loro devono amministrare, non possono e non vogliono comprendere determinati equilibri!
Intanto, chissà per quale orrendo male compiuto dai responsabili di ebolidiva, si continua a negare ad un quartiere l’opportunità di avere a disposizione un soggetto impegnato nelle tematiche sociali, intanto, chissà per quale imperdonabile torto compiuto a danno di chissà quale intoccabile personaggio politico, si continua a negare il diritto di svolgere quelle semplici attività di sostegno alle persone per le quali ebolidiva ha tanto lottato….
Abbiamo più volte offerto la possibilità di relazionare le nostre ragioni per poter comprendere meglio il perché di tale richiesta, ricordiamo che trattasi di uno spazio, anche se piccolo, in una zona dove tutti i locali sono stati messi in vendita dal comune e dove non è possibile nemmeno pagare un affitto, ricordiamo che più volte ebolidiva ha rifiutato destinazioni in altre zone della città perché convinti che se una sede deve essere occupata per il semplice gusto di possederla, meglio starsene a casa propria…..ebolidiva ha chiesto solo di poter avviare un piccolo osservatorio sulle difficoltà di famiglie e minori del Rione Pescara, un piccolo osservatorio senza alcuna pretesa che avrebbe e farebbe leva sull’importante rapporto umano costruito dai responsabili in questi anni con i residenti, minori in testa…. Un osservatorio che nel suo piccolo darebbe un serio contributo agli uffici dei servizi sociali, proponendosi come filtro tra servizi e fruitori, abbiamo chiesto l’opportunità di aumentare il monitoraggio in un quartiere troppo spesso dimenticato….. ma, nonostante tutti gli sforzi, nonostante la disponibilità a relazionare le nostre motivazioni, nonostante le tante difficoltà sociali della zona, nonostante Eboli abbia dimostrato di avere un estremo bisogno di impegno sociale….. continuano a negarci l’assegnazione di un piccolo locale nel Rione Pescara!
In questo articolo vorremmo chiedere alle istituzioni il perché di questo accanimento…. Vorremmo almeno conoscere i motivi di questa crociata contro una associazione che non ha mai chiesto nulla e che si ripropone di essere null’altro che un soggetto utile alla società…. Ci piacerebbe sapere il perché si continua a voltare la faccia alle nostre richieste, come mai, in materia di assegnazioni, si è sempre avuto “mano larga” e nei confronti di ebolidiva, invece, non si riconosce nemmeno la validità della proposta!
Tutto ciò non fa altro che sminuire il nostro valore, tutto ciò fa perdere forza ad ogni entusiasmo, offende la passione, infanga l’impegno di anni ed anni di puro volontariato….
Ma, soprattutto, tutto ciò penalizza ancora di più tutte quelle persone che da soggetti come ebolidiva, potrebbe attingere sostegno ed amore, minori difficili in testa….. una penalizzazione che non può che ripercuotersi sulla città in modo violento, perché un minore seguito da una associazione, lo dicono le statistiche, non noi, ha un impatto negativo sul territorio molto meno cruento, un minore al quale si da l’opportunità di trovare una voce amica sotto casa, non si sfogherà negativamente per l’assenza dei valori affettivi in famiglia…. Una famiglia con serie difficoltà, lo dicono sempre le statistiche, non noi, non si sentirà abbandonata nei momenti peggiori…perché avrà l’opportunità di rivolgersi a degli amici che, nel limite delle proprie possibilità, cercheranno in ogni modo di alleviare quel sentimento di disagio con tutte le loro forze!
Insomma, vorremmo chiedere alle nostre istituzione quale idea hanno loro di politiche sociali…… la nostra è da sempre quella di offrire il nostro supporto ai meno abbienti ed alle persone disagiate… questo senza chiedere mai un contributo, senza chiedere mai accesso a progetti che non ci competono, senza mai mettere in primo piano l’esigenza di eventuali operatori di trovare una sistemazione per il loro stato di inoccupati….. sempre e solo chiedendo di poter lavorare nella zona più difficile della città in una luogo fisico che ci permetterebbe di sviluppare e rendere costruttive le nostre idee…. Abbiamo chiesto troppo alle loro capacità di analisi???? Questo ci dispiace tanto, ma ci dispiace ancora di più di non poter essere utili a chi ne ha bisogno…per colpa di chi continua a sottovalutarci! Grazie amministratori, ma non è così che si aiuta una città a crescere!

Cosimo Avigliano

Nessun commento: