martedì 2 marzo 2010

L'AVVOCATO DELLE CAUSE PERSE

CENTRALISMO DEMOCRATICO E ANARCHIA SOLIPSISTA

Ma sì, parliamo di elezioni. Che tanto per il prossimo mese non ci sarà strada, bar o salotto che non consumerà di questi discorsi. Le liste sono in arrivo. Nomi nuovi si mettono in gioco in un circo di replicanti, prime donne e cialtroni. In questa Italia sempre un po’ più brutta, parliamo del particulare. Di un Comune fra gli altri 8101. Di un accampamento nel villaggio globale. Della solitudine di Macondo. Parliamo di utopie, di speranze, di primavere. E’ il momento migliore per sognare e farsi ingannare. Tanto poi tutto torna come prima. Come questo giorno di febbraio. Come questa pioggia fisiologica: troppo pigra per diventare neve, troppo perbenista per accompagnarsi al sole. E’ di un lampo a ciel sereno che vorremmo parlare ma continuiamo a saziarci di nuvole. Non è un luogo comune, c’è troppa sfiducia fra la gente. Sfiducia nella scienza che maggiormente li divide dagli animali: la politica. E questo dato di fatto passa sotto banco. Si vive pur senza conoscere il nome di un presidente della Repubblica. Si sopravvive pur senza partecipare al dibattito politico. Che lo facciano gli altri!
Qualcuno ricuci questo orribile strappo. Fra chi amministra e chi è amministrato c’è un vuoto abissale. E’ questo il cancro che dilania la società del ventunesimo secolo. Stop alle ideologie. Stop alle passioni per una bandiera. Stop alle discussioni di partito. I circoli di fan del calcio fanno il pieno. I consigli comunali vanno disertati. Manca tutto a questo sistema politico. Manca la trasparenza necessaria. Manca il linguaggio adeguato. Cosa farà il prossimo sindaco per sopperire a queste mancanze? Probabilmente niente, viste le premesse. Ad oggi ci sono cinque candidati ufficiali. Tre di sinistra, due di destra. Ahinoi, Gaber ci aveva visto giusto: “Cos’è la destra, cos’è la sinistra?” Non tacciate quell’uomo di qualunquismo! Ed è triste che un candidato sindaco venga nominato direttamente da Roma. Come si può scegliere la persona giusta senza conoscere nemmeno il territorio? Una volta un partito russo praticava il centralismo democratico. Oggi in Italia, i suoi più grandi detrattori ne hanno ereditato i modi. Un centralismo sfrontato e per niente democratico! A sinistra impera il solipsismo. Ognuno per sé, nessuno per tutti!
Ad maiora, Eboli.

Giuseppe Avigliano

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