domenica 14 dicembre 2008

L'AVVOCATO DELLE CAUSE PERSE : AI RAGAZZI DI EBOLI

L'onda di studenti che manifesta contro i tagli alla scuola nelle sue manifestazioni ha congestionato, e lo farà ancora, le strade di tutta Italia. Tutte, fuorché quelle di Eboli. Solo un giorno si è visto un accenno di corteo, ma poi è svanito davanti alle scuole alle nove del mattino: e tutti a casa! Ho l'impressione che la questione scolastica stia passando sottobanco nella nostra città, così come succede per altre imposizioni. Insomma: da sempre Eboli è stata sede di un forte movimento giovanile. Un movimento ricco di differenze, ma pur sempre un movimento! Oggi, i giovani ebolitani sembrano rassegnati. Non si vedono più sfilare ribadendo i loro diritti. Non si sente più parlare di loro come protagonisti. E, purtroppo, sono sempre di meno quelli che si interessano della propria città. Il più delle volte fuggono via per frequentare Università lontane. E quando tornano fanno di tutto per accentuare la propria diversità. E' il momento, invece, che i ragazzi di Eboli tornino a comunicare. E' un loro dovere quello di contribuire allo sviluppo della città, ed è importantissimo che facciano sentire la loro opinione. C'è bisogno di svecchiare il paese: la risposta sta nelle scuole! Mi auguro che nel contesto del movimento studentesco nazionale riprenda vigore l'iniziativa dei giovani ebolitani. Di temi scottanti sul tavolo ce ne sono molti: se la riforma Gelmini fosse attuata, già dai prossimi anni quattro scuole del nostro comune chiuderanno. Inoltre: è d'attualità il tema dell'edilizia scolastica. L'assessore provinciale Stanzione ha confermato che gli istituti della Provincia sono tutti al sicuro. Come è possibile ciò, se la Regione, ed il governo meno che mai, non finanziano l'edilizia scolastica ormai da quindici anni? La domanda da porsi è: gli studenti ebolitani studiano in scuole sicure? Ed oltre alla scuola, i ragazzi hanno bisogno di luoghi di ritrovo pomeridiani in cui dare libero sfogo alla loro creatività: dove sono questi luoghi? E se ci sono, sono abbastanza? Ecco alcune domande su cui impostare un dialogo.
Alea iacta est. Adesso la parola ai ragazzi!

Giuseppe Avigliano

Nessun commento: