giovedì 6 agosto 2009

L'AVVOCATO DELLE CAUSE PERSE


IL CILINDRO BUCATO.

Ci sono modi e modi per risolvere il problema dei rifiuti. La prima possibilità sarebbe appunto quella di risolvere il problema. La seconda, più agevole, quella di liberare un pugno di sabbia negli occhi del mondo e spostare la spazzatura sotto il tappeto. Lungi dall'ottemperare alla prima il Commissario straordinario per l'emergenza ai rifiuti ha giustamente pensato di rifugiarsi nella seconda possibilità, e ci è riuscito molto bene!
Un pugno di sabbia negli occhi di tutti, il tempo necessario per spostare la spazzatura in discariche di fortuna e posti accidentali e far credere che così come un mago fa apparire un coniglio da un cilindro allo stesso modo Bertolaso fa scomparire la spazzatura da Napoli. Ma il cilindro di Bertolaso, probabilmente, non basta a contenere tutta la spazzatura, o forse è semplicemente un cilindro bucato. Se ne sono accorti bene gli abitanti di Santa Cecilia – e se ne erano accorti ben prima in verità – quando la scorsa notte sono stati svegliati dalle fiamme scaturite nei campi adiacenti le loro abitazioni. Quei campi fertili che valgono una fortuna per l'agricoltura e l'economia del posto. Quei campi verdi che si sono visti violare da centinaia di ecoballe.
La verità è che il mago è nudo. E se non lo è ancora del tutto lo sarà quando il tappeto sputerà fuori la polvere. Santa Cecilia è solo una fra le tante scelte sbagliate e scriteriate. Le fiamme di Santa Cecilia sono la polvere che fuoriesce dal perimetro del tappeto. Chi ne paga le peggiori conseguenze è l'ambiente. E se l'ambiente sta male, l'uomo muore. Insomma, a sentire i proclami vittoriosi di qualcuno il problema è risolto. Ma basta girare l'angolo, spostare la cinepresa al di fuori del campo prestabilito per accorgersi che in verità la situazione è peggiore di quanto non si possa immaginare. Colpa del peccato originale di questa società consumistica: il rapporto con l'immondizia. Bisognerebbe tenere sempre presente quel famoso proverbio masai “Trattiamo bene la Terra su cui viviamo; essa non ci è stata donata dai nostri padri, ma ci è stata prestata dai nostri figli”. Poche e umili parole di una popolazione del Nilo mettono in ginocchio l'intera società capitalistica. Bisognerebbe avere l'umiltà di ascoltarle queste parole. E qualcun altro dovrebbe mettere da parte il cilindro e cominciare a parlare di un mondo “davvero” pulito.
Giuseppe Avigliano

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