martedì 24 marzo 2009

GINO CIAGLIA E LE SUE STORIE


“Hai fatto una giusta osservazione! Mi urla agitata l’impiegata dietro il vetro alonato nella hall dell’ospedale.”

Il numerino stampato sul pezzettino di carta mi dice che tra ventidue persone arriverà il mio turno.
Una delle lavoratrici statali esce dal gabbiotto di compensato più di una volta e grida furibonda a se stessa che non può nemmeno andare in bagno.
La sua collega la segue isterica.
La folla si lamenta, chiacchiera, ripete infinitamente le stesse strofe: “I politici, la burocrazia, Dio, il tempo brutto, non ci sono più le mezze stagioni, fanno bene i kamikaze, questo è il paese delle file, etc.”
Io ho con me un libro, lo porto sempre quando so che perderò del tempo che nessuno mi ridarà indietro. Nelle pause tra un capitolo e l’altro, ascolto la folla, copio le cose più divertenti, penso e osservo.
Gente che entra ed esce, facce tristi e sorrisi forzati; protezione civile, e croce azzurra e verde e gialla; degenti che fumano; barellieri che corrono da un reparto all’altro. I miei occhi cadono anche sul un cartello ‘Richiesta cartelle cliniche, vedo che non ci si ferma mai nessuno. All’interno del gabbiotto c’è una NOSTRA dipendente che legge, telefona, ospita gente, ride e parla parla parla.
Penso « Mah» e penso anche che sono due ore che sto seduto e ho perso mezza giornata per farmi timbrare un foglio e prenotare una visita che farò tra due mesi se Marte si troverà in Giove e avrò tutti i pianeti allineati.
Ecco!
Settantadue!
Sono io!
Porgo le prescrizioni mediche alla signora, e mentre digita numeri e lettere alla tastiera del computer e guarda il monitor, le dico secco “Come mai voi tre lavorate così tanto e quell’altra legge ‘I misteri di Tutankamon?’
“Hai fatto una giusta osservazione!” mi dice alzando per la prima volta gli occhi. “Bravo! Andatevi a lamentare con il direttore” mi da distrattamente del Voi maestatis, mi compenetra con la massa.
“Io credo che dovreste farlo Voi, io ho solo notato che mentre Voi non avete tempo di andare in bagno o prendere un caffè, lì, dietro la protezione di un cartello ‘Richiesta cartelle cliniche, la Vostra collega non lavora”
“Bravo bravo! V’hanna fa’ santo!
“Ma qua santo, è semplice, basta che si occupi delle cartelle cliniche all’occorrenza, si fa prima e lavorate meno”.
“E andateglielo a dire a chi se deve dire! SETTANTATRÈ!”
Tutti in coro: se n’è andato!

Gino Ciaglia

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