
Guido ha trentacinque anni.
Una vita di sacrifici. Ha fatto di tutto per sopravvivere: operaio, cameriere, muratore.
Tutti lavori legali. Tutti in nero però.
Quando lavorava come barista, ci andavano anche dei finanzieri e dei carabinieri e dei poliziotti e guardie penitenziarie, a prendere il caffè da Guido:
“Guido! Macchiato!” “Guido, decaffeinato che sono nervoso” “Guido, una grappa!”.
« Ma non gli è vietato in servizio? » pensava Guido.
La legge si accorge di te, solo quando cadi da un impalcatura o vieni maciullato da un macchinario infernale progettato da ingegneri con un master da settantamila euro svolto all’estero e pagato da papà. Guido ha conosciuto una ragazza, una brava ragazza.
Una dottoressa. Una pediatra a cui piacciono davvero i bambini. Guido all’inizio era titubante.
Ma i sentimenti non c’entravano nulla. Guido l’amava. L’ha amata dal primo sguardo.
Guido pensa di sposarla. E poi?
E poi ci vorrebbe andare a vivere insieme: ci vuole una casa!
C’è ne sono un mucchio sparse per la città.
Le foto A4 dell’agenzia immobiliare: i prezzi non sono proprio accessibili a tutti.
E Guido è uno di quei ‘tutti’.
La ragazza lo sa, e a lei non importa. Va all’ufficio postale e ritira tutti i soldi che la nonna le ha depositato per la prima comunione. Non sono tanti. Con l’inflazione sono gli stessi di vent’anni fa. Ma questo le nonne non lo sanno.
Dunque: possono solo permettersi un sottotetto.
La legge salta fuori dalle fogne e afferma che non è a norma. È troppo bassa e non si può respirare. “È un problema di norme igienico-sanitarie” afferma l’impiegato del catasto. “Però, tranquilli… ogni dieci anni esce un condono e potete regolamentarvi”.
“Cioè… quando esce il condono, noi paghiamo e… il sottotetto tutto d’un tratto diventa respirabile?” “Sì, è così”.
« Ma andate a fare in culo » ma Guido ha solo il coraggio di pensarlo. Deglutisce, fa un ampio respiro, guarda la ragazza, ed escono dall’ufficio del catasto mano nella mano.
Gino Ciaglia
Una vita di sacrifici. Ha fatto di tutto per sopravvivere: operaio, cameriere, muratore.
Tutti lavori legali. Tutti in nero però.
Quando lavorava come barista, ci andavano anche dei finanzieri e dei carabinieri e dei poliziotti e guardie penitenziarie, a prendere il caffè da Guido:
“Guido! Macchiato!” “Guido, decaffeinato che sono nervoso” “Guido, una grappa!”.
« Ma non gli è vietato in servizio? » pensava Guido.
La legge si accorge di te, solo quando cadi da un impalcatura o vieni maciullato da un macchinario infernale progettato da ingegneri con un master da settantamila euro svolto all’estero e pagato da papà. Guido ha conosciuto una ragazza, una brava ragazza.
Una dottoressa. Una pediatra a cui piacciono davvero i bambini. Guido all’inizio era titubante.
Ma i sentimenti non c’entravano nulla. Guido l’amava. L’ha amata dal primo sguardo.
Guido pensa di sposarla. E poi?
E poi ci vorrebbe andare a vivere insieme: ci vuole una casa!
C’è ne sono un mucchio sparse per la città.
Le foto A4 dell’agenzia immobiliare: i prezzi non sono proprio accessibili a tutti.
E Guido è uno di quei ‘tutti’.
La ragazza lo sa, e a lei non importa. Va all’ufficio postale e ritira tutti i soldi che la nonna le ha depositato per la prima comunione. Non sono tanti. Con l’inflazione sono gli stessi di vent’anni fa. Ma questo le nonne non lo sanno.
Dunque: possono solo permettersi un sottotetto.
La legge salta fuori dalle fogne e afferma che non è a norma. È troppo bassa e non si può respirare. “È un problema di norme igienico-sanitarie” afferma l’impiegato del catasto. “Però, tranquilli… ogni dieci anni esce un condono e potete regolamentarvi”.
“Cioè… quando esce il condono, noi paghiamo e… il sottotetto tutto d’un tratto diventa respirabile?” “Sì, è così”.
« Ma andate a fare in culo » ma Guido ha solo il coraggio di pensarlo. Deglutisce, fa un ampio respiro, guarda la ragazza, ed escono dall’ufficio del catasto mano nella mano.
Gino Ciaglia
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