sabato 2 maggio 2009

GINO CIAGLIA E LE SUE STORIE


Il treno dei desideri? No, il desiderio di un treno!

“Pronto vorrei prenotare… Sì sì attendo…”
Passano otto minuti.
“… Certo che devo prendere il treno, se no, non telefonavo… sì sì aspetto…”
Passano una decina di minuti.
Troppi.
Tu tu tu tu tutututut
Agostino riaggancia trattenendo una bestemmia, la lingua gli si attorciglia e se la rimangia. Gli esce un purificato “Ma che cavolo me l’hanno data a fare ‘sta tessera regionale del cavolo se non posso prendere un cavolo di pullman e per un treno mi fanno aspettare ore al telefono e devo telefonare il giorno prima?! E se voglio andare a Battipaglia devo chiedere il favore a qualcuno. Perché?!”.
Mi mostra la tessera. Un rettangolo otto per cinque. Per intenderci: quanto una carta di credito o un bigliettino da visita o la tessera sanitaria. A fronte c’è scritto: Biglietto unico campano. Leggo ad alta voce e dico “Nel senso forse che lo puoi usare una volta sola” Agostino ride.
E finiamo a ridire tutti e due.
Agostino è invalido al cento per cento. Vive seduto su una sedia a rotelle elettrica, ha una moglie e un bambino vivacissimo e un cane che lo segue sempre. Molto più presente dello stato (non si merita la s maiuscola).
Agostino si chiede perché riceve una tessera annuale per usufruire di un treno per diversamente abili che deve prenotare un giorno prima e per un pullman che non esiste, almeno dalle nostre parti.
“Il destino si è già divertito con me perché devono farlo anche i miei simili?”
Buona Pasqua a tutti da Agostino e me. Che possiate resuscitare politici tutti.
Gino Ciaglia

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