martedì 6 luglio 2010

GERARDO PALLADINO, IN ARTE GERRY! Calzolaio dal 1974




Qualcuno fa finta di ignorarlo sottostimandone il valore, ma ad Eboli e non solo ad Eboli, esiste ancora chi dell’arte, quella vera e pura, quella dettata dagli istinti della passione, quella rozza e tosta… quella degli artigiani, tanto per essere chiari, riesce a mantenere vivo il senso del “mestiere”!
In questa nuova puntata dell’introspezione sociale nella nostra meravigliosa città, cercheremo di rendere omaggio proprio alla categoria degli artigiani, coloro che permettono a noi di non perdere il filo della storia e di conservare almeno un briciolo delle nostre radici….. Eboli, da sempre, è stata culla di tanti mestieri artigiani che la rendevano punto di riferimento per tanti visitatori e addetti ai lavori; impagliatori, sarti, maniscalchi, fabbri, calzolai, ecc, ecc…. facevano di Eboli una vera e propria cittadina dei mestieri.
Per dare un minimo di riconoscimento a questa categoria tanto bistrattata, ci siamo rivolti al simpatico e conosciutissimo calzolaio Giovanni Palladino, in arte Gerry!
Gerry è uno di quegli ebolitani D.O.C. che contribuiscono a rendere nobile la società ebolitana, calzolaio per passione, ma, soprattutto per trasmissione culturale da parte del padre, noto artigiano locale, mastro Giuseppe Palladino, il nostro amico ci accoglie con il suo motto principe; “ l’art e tat è mezza m’barat” ( l’arte del padre è metà della conoscenza).
La sua bottega, come ci piace chiamarla per il fascino che questa parola produce, si trova in Via Pio XII al numero civico 94, dal 1982 Gerry svolge autonomamente questo importantissimo mestiere, evadendo da una lunga e proficua gavetta al fianco del suo mentore naturale, Mastro Giuseppe, il quale, ancora oggi, continua ad esercitare, per passione, il mestiere di calzolaio.
In realtà, ci racconta Gerry, quella del calzolaio è un arte che ha una storia ben definita per la famiglia Palladino, una storia che ha permesso un passaggio del testimone tra padre e figlio molto naturale. Sono tantissimi i ricordi che legano Gerry al suo mestiere, ricordi che gli rendono chiara la sua posizione di favore rispetto alle dinamiche di lavoro del passato, oggi esiste la tecnologia a rendere dei passaggi importanti meno complicati e meno lunghi, una tecnologia che paradossalmente ha disarmato quell’originalità e quel fascino del lavoro artigiano….. tuttavia, esistono ancora dei lavori specifici che il nostro Gerry preferisce compiere con metodi antichi.
Nelle riflessioni del nostro amico artigiano, si evince un malessere per il poco interesse rivolto alle attività artigiane in genere, una sottostima inconcepibile che rende vano ogni sforzo degli interessati nel provare a trasmettere ai giovani tale arte, eppure il rispetto nei confronti della conoscenza dei mestieri dovrebbe essere garantito dall’importanza sociale che essi hanno rappresentato per il territorio, ma sembra che questo aspetto non riscuota molta importanza.
Un tempo, ricorda Gerry, esistevano delle vere e proprie “sfide” tra gli aspiranti maestri che vedevano coinvolti tanti giovani, per rendere ancora più genuina la passione per il “mestiere” si istituivano dei confronti tra ragazzi di bottega di vari territori ai quali veniva commissionato un lavoro che avrebbe dovuto passare l’esame dei veri maestri del tempo…. Una sfida che permetteva ai giovani di comprendere le loro capacità e di correggere gli eventuali limiti!
Non a caso, il nostro Gerry ha imparato l’arte del sandalo raggiungendo a Cava Dei Tirreni uno dei più grandi maestri della zona; Renato Bisogno, chaimato “ L’artigiano”, ma non è l’unico punto di riferimento, questo, infatti, con estrema umiltà, Gerardo ci racconta di aver seguito le orme di vari maestri, tra cui l’ebolitano Cosimo Altieri.
La bottega di un calzolaio, è una vera e propria casa della cultura…. Tale convinzione, aggiunge l’amico calzolaio, deriva dal numero elevato di contatti umani che si riproducono ogni giorno nel mio piccolo locale…. “ scarpar e barbier, sann è fatt e tutt e quartier” ( calzolai e barbieri, conoscono i fatti di tutti i quartieri)….. “ scarpar e cusutur, fann e riebet pa struzzatur” ( calzolai e sarti, fanno debiti con gli interessi). Una vera fonte di saggezza distingue Gerry in ogni sua esposizione, vorrebbe declamare tanti altri motti che hanno facilitato la sua comprensione della vita, ma, con immenso dispiacere, dobbiamo chiudere questa piccola introspezione per mancanza di spazio ulteriore, dunque, gli concediamo lo spazio di arricchirci con altre due chicche che di certo ci saranno di aiuto in futuro…
“ Ogni artigiano, nella propria bottega, diventa un padreterno!”
“ Per giudicare una scarpa, bisogna essere calzolaio!”
Non è un caso che tanta saggezza alloggia nell’animo di un vero artigiano… loro, hanno saputo preservarsi dall’isterismo quotidiano di questa modernità, ma questo, per tanti di noi, non è assolutamente concepibile, non sappiamo aspettare, noi, che la colla si asciughi per bene e leghi in modo efficace la tomaia alla suola….. Gerry Palladino, invece, ad Eboli ne è maestro, e come lui, tanti altri artigiani!

Cosimo Avigliano

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